Hard disk caduto in acqua

Quando un hard disk cade in acqua, o, in maniera meno invasiva viene a contatto con umidità e liquido, certamente la situazione non é delle più semplici per quanto riguarda il recupero dati hard disk. Il tipo di acqua in cui cade il disco é determinante per il successo del recupero dei dati. Il danneggiamento causato dalla caduta in acqua dolce e pulita come quella di un lavandino é decisamente meno invasivo di un danneggiamento da caduta in acqua salata, o, peggio ancora, sporca di fango o detriti. L’ acqua dolce e pulita non contiene i detriti e la fanghiglia dell’ acqua sporca, quindi lo scenario dei danneggiamenti sarà meno disastroso. La prima operazione sarà quella di aprire il supporto magnetico in Camera Bianca, procedere con la decontaminazione e l' asciugatura del supporto.

Altro fattore che può fare la differenza è quello dello stato del disco al momento del cosidetto “tuffo” in acqua. Se questo si trovava in uno stato di operatività (acceso) oltre alle corruzioni tipiche della scheda elettronica che si brucia e del gruppo testine dell' hard disk che si blocca con l’ impatto con l’ acqua, avremo a che fare anche con la corruzione causata dal corto circuito, che va maggiormente ad interessare l’ area dell’ elettronica.
Al contrario, se l’ hard disk cade in acqua da spento, avremo sicuramente un’ ossidazione della superficie (non esente neanche il disco caduto in acqua da acceso).
In entrambi i casi il primo step del processo di recupero dati sarà quella di procedere con la pulizia (decontaminazione) del disco per il recupero dati in Camera Bianca, e successivamente alla sostituzione delle componenti del disco, dunque l' elettronica, il gruppo testine e il motore.

 

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